Cos'è marina cvetaeva?

Marina Ivanovna Cvetaeva

Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre [26 settembre secondo il calendario giuliano] 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941) è stata una delle più importanti poetesse russe del XX secolo. La sua vita fu segnata da un'intensa passione, da amori tumultuosi e da una tragica fine.

Primi anni e formazione:

  • Nacque in una famiglia di intellettuali: suo padre, Ivan Vladimirovič Cvetaev, era un professore di storia dell'arte e fondatore del Museo Puškin di Belle Arti di Mosca; sua madre, Maria Alexandrovna Mein, era una pianista di talento.
  • Ricevette un'eccellente educazione, imparando diverse lingue e sviluppando un precoce interesse per la letteratura e la poesia. Cominciò a scrivere versi fin da piccola.
  • Viaggiò molto in Europa con la famiglia, visitando l'Italia, la Svizzera e la Germania.

Carriera letteraria:

  • Pubblicò la sua prima raccolta di poesie, Album serale (Вечерний альбом), nel 1910, ottenendo subito l'attenzione della critica.
  • La sua poesia è caratterizzata da un'intensa liricità, da un linguaggio audace e da una profonda esplorazione delle emozioni umane.
  • Durante la Rivoluzione Russa e la successiva guerra civile, Cvetaeva rimase in Russia, vivendo in condizioni di grande difficoltà e privazione.
  • Nel 1922 emigrò con la famiglia a Praga, in Cecoslovacchia, e successivamente a Parigi, dove visse in esilio per molti anni.
  • Durante l'esilio, continuò a scrivere e a pubblicare, ma incontrò difficoltà a trovare un pubblico vasto e a sostenersi economicamente.
  • Le sue opere principali includono le raccolte di poesie Separazione (Разлука), Poema della Montagna (Поэма горы), Poema della Fine (Поэма конца) e le opere teatrali Fedra (Федра) e Arianna (Ариадна). Ebbe anche un'importante corrispondenza con altri poeti e scrittori, tra cui Boris Pasternak e Rainer Maria Rilke. Questo scambio è noto come il Triumvirato%20Spirituale.

Vita personale:

  • Sposò Sergej Jakovlevič Ėfron nel 1912. Ebbero tre figli: Ariadna (Alja), Irina e Georgij (Mur).
  • La sua vita sentimentale fu complessa e appassionata, segnata da amori intensi e spesso tormentati. Ebbe relazioni significative con altri poeti e intellettuali, tra cui Sofija Evgenevna Gollidej e Konstantin Rodzevič.
  • Il marito, Sergej Ėfron, si avvicinò al movimento filo-sovietico e collaborò con i servizi segreti sovietici.

Ritorno in Russia e morte:

  • Nel 1939, Cvetaeva tornò in Unione Sovietica con la famiglia. La situazione politica era cupa e il clima di sospetto e terrore era palpabile.
  • Sergej Ėfron fu arrestato e fucilato nel 1941. La figlia Ariadna fu arrestata e condannata a otto anni di Gulag.
  • Cvetaeva si trovò isolata, senza lavoro e senza risorse.
  • Il 31 agosto 1941, a Elabuga, dove era stata evacuata con il figlio Georgij, Marina Cvetaeva si suicidò impiccandosi.
  • Le circostanze esatte della sua morte e le ragioni che la spinsero al suicidio sono ancora oggetto di dibattito. La perdita del marito e della figlia, le difficoltà economiche e l'isolamento culturale contribuirono probabilmente alla sua tragica decisione.

Eredità:

  • Marina Cvetaeva è oggi considerata una delle più grandi poetesse russe del XX secolo.
  • La sua opera è stata tradotta in molte lingue e continua ad essere ammirata e studiata in tutto il mondo.
  • Il suo stile poetico unico e la sua profonda esplorazione delle emozioni umane la rendono una figura fondamentale della letteratura del Novecento. La sua opera e la sua vita sono state oggetto di numerose biografie, studi critici e opere d'arte. La sua eredità%20letteraria è immensa.